L'impatto della crisi ucraina sul trasporto merci su strada

11 aprile 2022
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Conflitto in Ucraina: analisi del forte impatto provocato sul nostro settore.

Il conflitto in territorio ucraino continua e ogni giorno che passa si fanno sentire gli effetti collaterali prodotti. La situazione nell'area ha generato un aumento senza precedenti del costo di elementi chiave per il continente europeo, come gas, energia e petrolio. Ma l'impatto del conflitto sul trasporto merci va ben oltre il semplice prezzo del carburante.

Le frontiere dell'Ucraina con i Paesi confinanti si estendono per moltissimi chilometri e vengono attraversate ogni giorno da migliaia di conducenti. In alcuni casi, attualmente, i valichi di frontiera sono chiusi. Una situazione simile si sta verificando in Russia. Qui, di fatto, tutte le vie di comunicazione sono state interrotte a causa delle sanzioni imposte dall'Unione Europea.

L'International Road Transport Union (IRU) sta monitorando in tempo reale la situazione che si registra su queste frontiere. Il sito web dell'organizzazione mondiale del trasporto su strada mostra la presenza di criticità su numerose arterie di collegamento nelle aree circostanti alla zona del conflitto. La situazione attuale è la seguente:

Bielorussia/Ucraina: le frontiere restano chiuse.

Ungheria/Ucraina: le frontiere sono aperte. Le regole per l'attraversamento delle frontiere in Ungheria non sono cambiate dall'inizio della crisi. Tuttavia, i tempi di attesa sono aumentati a causa del traffico passeggeri.

Moldavia/Ucraina: le frontiere sono aperte, ad eccezione del valico di Kuchurgan-Pervomaisk, attualmente chiuso.

Polonia/Ucraina: tutti i valichi di frontiera sono aperti. I veicoli che trasportano merci di origine russa possono vedersi confiscare il carico dalle autorità doganali ucraine.

Romania/Ucraina: le frontiere sono aperte. La Polizia di frontiera rumena fornisce aggiornamenti quotidiani sulla situazione presente al confine tra Romania e Ucraina. Per ulteriori informazioni, consulta la sezione in lingua inglese del relativo sito web. Inoltre, la Polizia di frontiera rende noti anche i tempi medi di attesa ai valichi di frontiera stradali, attraverso questa applicazione online.

Ad oggi, le autorità ucraine che presidiano il valico di frontiera di Orlivka, verso la Romania (traghetto RoRo attraverso il Danubio), hanno iniziato a sbloccare il transito di tutti i camion (compresi quelli che trasportano merci di origine bielorussa e russa, o quelli diretti in Bielorussia e Russia), ad eccezione dei veicoli che trasportano prodotti alimentari.

Russia/Ucraina: le frontiere restano chiuse.

Slovacchia/Ucraina: le frontiere sono aperte. Il valico di frontiera situato tra Višné Nemecké in Slovacchia e Užhorod in Ucraina (l'unico adibito al transito di veicoli con peso superiore a 3,5 t) è aperto. Qui le autorità di confine effettuano senza interruzioni gli abituali controlli doganali sui mezzi pesanti. Il trasporto delle persone ha tuttavia la priorità su quello delle merci.

Turchia/Ucraina (Ro-Ro via Mar Nero): al momento attuale i trasporti Ro-Ro non sono possibili. Tutti i porti ucraini sono chiusi fino a nuove disposizioni. I camion già presenti all'interno delle strutture portuali devono quindi attendere ulteriori indicazioni da parte delle autorità.

Cambiano i controlli alle frontiere

Dall'altro lato, in segno di ulteriore solidarietà con il popolo ucraino, la Commissione Europea ha adottato una serie di linee guida operative per la gestione delle frontiere esterne, allo scopo di agevolare il transito attraverso i valichi di frontiera situati tra UE e Ucraina. Come è noto, gran parte degli aiuti umanitari giunge in Ucraina grazie al prezioso operato degli autisti di camion. Le misure in questione comprendono quanto segue:

  • Semplificazione dei controlli alle frontiere per le persone vulnerabili (ad esempio i bambini), così come per i trasportatori che forniscono i loro servizi in territorio ucraino.
  • Possibilità di organizzare i controlli all'esterno dei valichi di frontiera.
  • Disposizioni speciali per l'attraversamento della frontiera da parte dei servizi di soccorso, della polizia e di altre forze di sicurezza, indipendentemente dalla nazionalità.
  • Creazione di apposite corsie riservate ai veicoli impiegati in operazioni di emergenza, per garantire l'accesso e il ritorno delle organizzazioni che forniscono assistenza umanitaria alle popolazioni ucraine.
  • Al di fuori dell'area Schengen, esenzione dai dazi doganali e specifiche misure per facilitare l'ingresso degli animali da compagnia in viaggio con i loro proprietari dall'Ucraina.

Inoltre, per ridurre i fenomeni di congestione alle frontiere, si possono applicare provvedimenti improntati alla flessibilità in relazione ad alcune categorie di viaggiatori, compresi gli operatori del trasporto, indipendentemente dalla nazionalità, in possesso di documenti validi comprovanti la loro occupazione.

Infine, è stata anche proposta l'istituzione di valichi di frontiera temporanei da parte degli Stati membri dell'UE per l'intera durata del conflitto, nonché la creazione di corsie destinate agli interventi emergenziali. A questo proposito, se le infrastrutture del valico di frontiera lo consentono, si incoraggia la specifica realizzazione di corsie riservate ai camion, per garantire sia la fornitura di beni e servizi, sia il ritorno degli operatori del trasporto dall'Ucraina.

La crisi ucraina avrà effetti a medio e lungo termine di cui non siamo ancora a conoscenza, ma che sicuramente si ripercuoteranno sul settore. Nel frattempo, il trasporto delle merci su strada non si ferma: continua ad andare avanti, per alleviare gli effetti della guerra.