La nuova legge spagnola sui pagamenti ritardati: gli effetti sul settore dell'autotrasporto merci

16 dicembre 2021
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Il 2 ottobre scorso, il governo spagnolo ha annunciato l'entrata in vigore della nuova legge in materia di ritardo nei pagamenti. Tale regolamentazione comporterà sanzioni per le aziende che non effettuano i pagamenti entro il termine massimo di 60 giorni dalla data di prestazione del servizio di trasporto.

Con l'applicazione di questa nuova legge, perfettamente in linea con le direttive europee sul controllo dei pagamenti ritardati, la Spagna intende porre fine a uno dei problemi più comuni del settore: il cronico ritardo nel pagamento dei servizi di autotrasporto. Un problema che affligge anche altri Paesi europei, per di più aggravato dall'attuale pandemia.

 

Cosa prevede la legge spagnola sui pagamenti effettuati in ritardo?

La nuova normativa considererà alla stregua di grave inadempienza l'applicazione di termini di pagamento superiori a 60 giorni sugli importi maggiori di 3.000 euro. Sarà inoltre ritenuta una seria infrazione il pagamento ritardato sugli importi pari o inferiori alla somma sopra indicata.

Conseguenze del pagamento in ritardo: sanzioni elevate e perdita di reputazione

Gli importi delle multe previste con l'entrata in vigore della nuova legge possono variare da 401 a 30.000 euro. Le ammende saranno particolarmente elevate soprattutto in caso di recidiva nel corso degli ultimi 12 mesi da parte dell'autore del reato (è previsto un minimo di 6.001 euro; la multa potrà tuttavia arrivare fino a 18.000 euro in base all'effettivo importo del pagamento), oppure se il termine massimo di 60 giorni risulterà di fatto superiore ai 120 giorni: in tal caso la sanzione ammonterà a 30.000 euro.

Le multe comminate potranno anche condurre a una perdita della buona reputazione dell'azienda, requisito fondamentale per operare nel settore del trasporto merci nel Paese iberico. Se tutto ciò dovesse accadere, scatterebbe l'interdizione del manager dell'impresa (o degli amministratori in caso di più società), oltre alla revoca dell'autorizzazione al trasporto merci, detenuta dall'azienda, per un periodo minimo di un anno.

In che modo la legge spagnola sui pagamenti eseguiti in ritardo si riflette nel quadro europeo?

Se la persona che paga il trasporto delle merci si trova in Spagna, è ben chiaro quali siano gli effetti della nuova legge. Cosa succede, invece, se l'azienda che paga è situata al di fuori dei confini spagnoli? Per risolvere il quesito ci siamo rivolti a Ramon Valdivia, presidente dell'ASTIC (Association of International Road Transport), il quale sottolinea che "sebbene in molti casi il contratto di trasporto sarebbe soggetto alla legislazione spagnola, è alquanto improbabile che l'Ispettorato del Ministero dei Trasporti possa imporre sanzioni a soggetti situati al di fuori del territorio spagnolo".

Dubbi sull'effettiva applicazione della nuova legge

Sorgono anche interrogativi su altri aspetti del provvedimento legislativo. In primo luogo, la questione relativa ai limiti della sua efficacia: è molto probabile che, d'ora in poi, i contratti includano clausole che stabiliscono il preciso termine di pagamento, allo scopo di evitare sanzioni amministrative. In altre parole, le multe per il mancato rispetto della scadenza prevista per il pagamento potrebbero essere evitate previo accordo tra le parti.

Inoltre, non è chiaro da quando decorrerà il termine per l'effettuazione del pagamento: dalla data di fatturazione o dal giorno dell'effettiva esecuzione del trasporto? Analogamente, non si specifica se le multe saranno applicate su ogni fattura emessa o per ogni servizio effettuato, oppure per una serie di ritardi accumulati dalla società debitrice nei confronti dello stesso creditore.

Comunque sia, la nuova legge spagnola sui pagamenti ritardati è una realtà a tutti gli effetti e potrà indubbiamente creare dei precedenti, con notevoli implicazioni per il futuro del trasporto merci in tutta Europa. Per il momento, è d'obbligo tenersi informati per monitorare l'evolversi della situazione e vedere se altri Paesi decideranno di seguire le orme della Spagna.