CAMION A GUIDA AUTONOMA: SONO SICURI?

Nel 2016, come è noto, si è verificato il primo incidente mortale in cui è rimasta coinvolta un'autovettura a guida autonoma prodotta da Tesla. Più precisamente, una Tesla Model S si è schiantata contro un rimorchio di colore bianco mentre era in modalità pilota automatico; in pratica, le telecamere non sono riuscite a distinguere il veicolo di grandi dimensioni dal cielo particolarmente luminoso che faceva da sfondo a quest'ultimo. Nella circostanza, il conducente del rimorchio è rimasto illeso, mentre la persona alla guida della Model S ha perso la vita.

Questo incidente ha indotto i consumatori a dubitare dell'effettivo livello di sicurezza garantito dalla guida autonoma, la moda del momento. Probabilmente il sinistro sarebbe stato facilmente evitato con un guidatore umano al volante. E nonostante i milioni di chilometri percorsi in occasione dei test effettuati su strada, le preoccupazioni sono ulteriormente cresciute in seguito all'incidente mortale verificatosi nel 2018 in Arizona. La vittima è stata una donna, investita da un'auto Uber a guida autonoma mentre attraversava la strada di notte. Non è ancora chiaro se un guidatore umano avrebbe potuto evitare o meno l'incidente in questione.

Di sicuro, i gravi incidenti verificatisi hanno reso necessaria una migliore comprensione del livello di sicurezza dei veicoli autonomi e della loro effettiva affidabilità.

I veicoli autonomi sono davvero sicuri?

Forse, il metodo migliore per valutare il grado di sicurezza dei veicoli a guida autonoma è considerarne l'alternativa: autovetture e camion guidati dagli esseri umani. E a questo proposito ne abbiamo di dati a disposizione... Soltanto negli Stati Uniti muoiono ogni anno 4.000 persone in incidenti che vedono coinvolti i veicoli industriali; il 90% di questi incidenti è riconducibile all'errore umano. Il bilancio delle vittime sale addirittura a 37.000 deceduti se si includono le auto. Su scala globale, poi, ogni anno perdono la vita 1,3 milioni di persone: oltre 3.000 morti al giorno in incidenti della strada.

Discutere della sicurezza dei veicoli autonomi è quindi logico solo quando si comprende bene ciò che comporterebbe, per la sicurezza su strada, la rinuncia definitiva a tale tecnologia. Sebbene i veicoli autonomi non siano perfetti, nella maggior parte dei casi presentano meno difetti e carenze rispetto all'essere umano: quindi, sono più sicuri. Tra l'altro, i veicoli commerciali saranno dotati di tecnologia a guida autonoma ben prima delle auto private: questo, principalmente, grazie all'evidente risparmio sui costi per le società di logistica e per il fatto che i camion percorrono soprattutto autostrade e superstrade, arterie libere dai pedoni e prive di curve anguste. Sulla base di tutto questo ha indubbiamente senso discutere di come i camion autonomi possano migliorare o meno la sicurezza pubblica sulle strade.

Discutere della sicurezza dei veicoli autonomi è quindi logico solo quando si comprende bene ciò che comporterebbe, per la sicurezza su strada, la rinuncia definitiva a tale tecnologia. Sebbene i veicoli autonomi non siano perfetti, nella maggior parte dei casi presentano meno difetti e carenze rispetto all'essere umano: quindi, sono più sicuri. Tra l'altro, i veicoli commerciali saranno dotati di tecnologia a guida autonoma ben prima delle auto private: questo, principalmente, grazie all'evidente risparmio sui costi per le società di logistica e per il fatto che i camion percorrono soprattutto autostrade e superstrade, arterie libere dai pedoni e prive di curve anguste. Sulla base di tutto questo ha indubbiamente senso discutere di come i camion autonomi possano migliorare o meno la sicurezza pubblica sulle strade.

I progressi tecnologici hanno apportato un contributo determinante per le effettive capacità operative dei camion a guida autonoma; tuttavia, i sensori e le telecamere di cui sono provvisti questi veicoli dovranno essere ulteriormente perfezionati, in relazione a particolari condizioni meteo e specifici comportamenti umani. Un'intensa luce solare può ad esempio accecare le telecamere, oppure rendere difficile, per queste ultime, distinguere tra un veicolo di colore bianco e un cielo particolarmente luminoso, come è avvenuto nell'incidente mortale del 2016, con l'autovettura Tesla. Inoltre, neve e sabbia possono confondere i sensori laser, mentre la tecnologia attualmente utilizzata non permette ancora alle telecamere di riconoscere le espressioni facciali degli altri conducenti o determinate figure, come l'autostoppista o l'addetto al cantiere stradale, e neppure le loro probabili intenzioni.

È tuttavia lecito attendersi che i camion autonomi possano rendere le strade da loro percorse notevolmente più sicure anche per i conducenti circostanti. Un efficace metodo per ottenere un simile risultato è rappresentato dal platooning. Con il platooning, due o più mezzi pesanti viaggiano in convoglio, uno dietro l'altro: tutti quanti sono collegati tra loro tramite Wi-Fi, sensori GPS e telecamere. Questo metodo riduce la resistenza aerodinamica e consente quindi di risparmiare sui costi del carburante; in ogni caso, il principale vantaggio derivante dall'utilizzo del platooning riguarda proprio la sicurezza stradale. Il primo veicolo può essere ad esempio gestito da un operatore umano; i mezzi autonomi che seguono, perfettamente collegati, saranno quindi in grado di frenare, accelerare e svoltare alla stessa identica velocità del camion alla testa del convoglio. In questo modo si elimina ogni carenza dovuta agli incerti tempi di reazione della guida umana, e di conseguenza l'eventualità di gravi incidenti su strade ad alta velocità percorse da imponenti flussi di traffico.

Rio Tinto, nota società mineraria australiana, ha annunciato qualche anno fa di aver movimentato con i propri autocarri autonomi addirittura un miliardo di tonnellate di materiale, senza un solo incidente. Il motivo? La crescente fiducia riposta nei veicoli a guida autonoma. Non a caso, Rio Tinto dichiarava all'epoca che, entro la fine del 2019, avrebbe espanso la propria flotta da 80 a 140 camion autonomi. Questa storia di successo ha incoraggiato altri operatori del settore a effettuare investimenti simili. Così, la società mineraria canadese Suncor dichiarava, a sua volta, che entro il 2019 avrebbe iniziato a utilizzare veicoli senza conducente nelle proprie miniere, per far sì che "tutti potessero tornare a casa sani e salvi alla fine di ogni giornata".

Il successo ottenuto dai veicoli autonomi si può attribuire sia alle capacità di valutazione a 360 gradi di cui sono dotati, sia al semplice fatto che questi mezzi non si possono stancare, ubriacare o distrarre, come invece sono soliti fare i conducenti umani. Attualmente, i consumatori tendono ancora a esprimere dubbi sul fatto di mettere la propria vita nelle mani dei robot; tuttavia, vale anche la pena considerare il rischio che si corre continuando a mettere la propria vita nelle mani di altre persone. Nel settore dell'autotrasporto, i veicoli automatizzati si sono finora dimostrati più affidabili dei veicoli a guida umana: questo ha convinto le aziende a investire nella nuova tecnologia.

I veicoli per uso privato saranno a loro volta in grado di spingere i consumatori in una simile direzione? Se continuano a verificarsi incidenti, forse no. Ma con il perfezionamento della tecnologia e il conseguente miglioramento delle prestazioni, la guida manuale, considerata un rischio non necessario, sarà forse messa definitivamente al bando. Prenderanno così il sopravvento le nuove soluzioni futuristiche, in grado di garantire maggiore affidabilità e prevedibilità al volante.